Un catering ecosostenibile che coniughi la qualità dei cibi e delle preparazioni a una scelta socialmente consapevole? È l’idea che sta alla base di QB Catering e QB alla spina, realtà uniche nel loro genere a Roma. Abbiamo intervistato Antonio Leggieri, co-titolare insieme al fratello Daniele di QB alla spina e QB Catering.
Antonio, spieghiamo meglio ai nostri lettori cos’è QB alla spina…
QB alla spina è un negozio di prodotti sfusi, a peso, dove si può acquistare tutto dal grammo in su. Non solo cibi, ma anche detersivi, vino, alimenti per animali, spezie, tè, tisane. Attualmente siamo nel quartiere San Lorenzo, a Roma. Si compra quello che serve, quanto basta, e si evitano gli sprechi.
Ma QB è soprattutto catering: come è nata l’idea dell’ecosostenibilità?
Lavoro nel campo della ristorazione da quindici anni, per me e mio fratello è stato naturale metterci in proprio e avviare un nostro servizio catering. Usiamo gli stessi ingredienti che provengono dalla filiera di QB alla spina. Occupandoci di grandi eventi che prevedono oltre cinquecento persone, ci siamo accorti che buttavamo via montagne di plastica o dovevamo lavare migliaia di stoviglie. Quindi abbiamo deciso di cambiare: i nostri materiali (posate, piatti, bicchieri) sono compostabili. I bicchieri, ad esempio sono in amido di mais.
E il cibo? Anche quello spesso avanza dagli eventi…
Facciamo parte di un gruppo no-food-waste. A fine evento collaboriamo con delle onlus che ritirano il cibo in eccedenza e lo distribuiscono a centri d’accoglienza e mense per chi ha più bisogno. A volte lo portiamo noi stessi. Parliamo di cibo che non è stato servito nei piatti. Il poco avanzo di cibo che resta nei piatti, invece, diviene a sua volta compost.
Stuzzica un po’ il nostro appetito: quali sono i finger food che vanno per la maggiore?
Polpettine di melanzane con riduzione di aceto balsamico, Crema di zucchine gambero e tabasco, Pagnottella con polpettine della nonna. Questi sono alcuni che la gente ama di più. Non mancano mai nei nostri menù preparazioni vegan.
E per le bevande?
Non utilizziamo marchi multinazionali, prediligiamo sempre i canali ecosostenibili. Anche per la Cola. Utilizziamo solo acqua locale, a Km0. Il nostro caffè è Caffè Galeotto, che viene prodotto e imbustato all’interno del carcere di Rebibbia.
Davvero notevole! E la risposta da parte della clientela c’è?
Credo che siamo riusciti a sensibilizzare l’opinione pubblica, anche la clientela più semplice. La maggior parte delle nostre commesse arriva dai privati, un buon 60-70% dei catering proviene dalla festa in casa. Sono più dure le grandi compagnie rispetto alla semplice popolazione, sono meno attente, ma anche loro, con le ultime agevolazioni, stanno cambiando. Gli acquisti della pubblica amministrazione in teoria dovrebbero essere fatti in maniera green, ma poi di fatto questo non avviene sempre. Mepa è un portale in cui le pubbliche amministrazioni devono fare gli acquisti indicendo delle gare. Noi siamo i primi (ancora in attesa di un solo ordine) catering ecosostenibile.
La maggior parte dei catering arriva dalle feste in casa, quindi servite anche eventi più piccoli…
Copriamo dalla semplice cena a domicilio fino al banqueting completo. Alle feste private è facile. Per quanto riguarda le cerimonie è complicato essere completamente ecosostenibili: c’è molta richiesta di stoviglie classiche. Per esempio far capire alla mamma o alla nonna che a un matrimonio la cerimonia può essere ecologica è difficile, allora utilizziamo la classica porcellana.
Diverso è il discorso per QB alla spina…
Purtroppo non c’è molta sensibilità, si fa molta fatica a far accettare l’idea della spesa a peso. Molti credono che non sia di qualità se non c’è la marca. Siamo su Roma da quattro anni, ma ancora non si è radicata la cultura che invece abbiamo riscontrato all’estero, come a Londra o a Berlino. In sede, a San Lorenzo organizziamo corsi di autoproduzione di pane o cosmetici, partecipiamo a diversi mercati, sempre con finalità ecosostenibili.
Invece voi selezionate materie prime e lavorati di ottima qualità.
Puntiamo molto sulla provenienza del cibo, ma anche sulle lavorazioni. Noi, a differenza di altri catering, non prendiamo più di due servizi al giorno. Non produciamo in serie, vogliamo dare a ogni pietanza bontà, qualità e artigianalità.
E con i costi? Qualcuno potrebbe pensare che l’ecosostenibilità sia un lusso…
Riusciamo a mantenerci con dei costi molto competitivi. Certo, rispetto a un usa e getta di plastica, abbiamo un prezzo leggermente maggiore, ma scegliere noi ha anche un significato diverso.
Oltre ai catering e al punto vendita di San Lorenzo, come fa la gente a conoscervi?
Ci trovate a molti festival di street food. Partecipiamo spesso agli eventi della capitale. Riscontriamo sempre un’ottima risposta, è grazie a questa visibilità che riusciamo a far diventare QB un marchio riconoscibile. Per noi è di vitale importanza essere sempre su strada.