L’album di nozze è il ricordo perenne del tuo giorno più bello. Lo mostrerete agli amici oggi e ai nipotini domani. Se ti è capitato di sfogliare diversi album di nozze, saprai qual è il rischio più grande: la scarsa originalità. La maggior parte degli album di nozze sembrano tutti uguali. Se voi, invece, avete voluto fare la differenza, magari organizzando un matrimonio a tema, non volete di certo che le foto ricordo vadano in tutt’altra direzione… In particolare, se hai l’idea di un matrimonio vintage, il rischio “foto da principessa” uguali a mille altre è dietro l’angolo.

Attraverso i tanti matrimoni per cui abbiamo lavorato, abbiamo conosciuto Marcella Cistola e siamo rimasti colpiti dal suo reportage dalle nozze di Melissa e Manuel. La location scelta per le foto è decisamente insolita: il CSOA Forte Prenestino a Roma! Le immagini sono bellissime e spiccano anche in mezzo a cumuli di altre foto a tema wedding proprio per la loro originalità. Per questo abbiamo voluto conoscere meglio Marcella e farle qualche domanda sulla sua visione di quelli che sono molto più di album ricordo…

Il tuo portfolio è molto interessante: oltre alle foto per gli album di nozze, ci sono bellissimi ritratti.

Sono specializzata nel ritrarre le persone. Lavoro anche con i book di moda, gli attori, i musicisti. Se dovessi darmi una definizione, il mio è un approccio da storyteller. Voglio raccontare una storia ritraendo le persone, anche per i matrimoni. Non mi limito a scattare le solite foto, voglio raccontare la loro storia.

Per far questo però, avrai bisogno di conoscere preventivamente gli sposi…

Li incontro un paio di volte prima di chiudere il contratto, ogni volta parliamo per un paio d’ore. Se c’è una sintonia particolare, anche di più. Diventa un momento di condivisione, in cui loro esprimono anche altri aspetti legati al matrimonio. Poi ho una sorta di questionario scritto da me che invio agli sposi. Si chiama The Final Cowntdown. Sono una serie di domande che vanno da dieci a uno. “Le dieci persone più importanti per voi”, “Sei oggetti che vi rappresentano”, “Tre parole per definire il vostro amore”… a scalare fino a “Una parola per definire il vostro matrimonio”. Mi tornano indietro delle email molto emozionanti, piene di vita e di energia.

Sfogliando i tuoi album di nozze, si nota che lavori molto anche con gli invitati. Non sei quel tipo di fotografa che cerca di rendersi invisibile.

Durante il ricevimento, con i parenti e gli amici, fai parte della festa. Cerco di non essere invadente, ma credo che quando fotografi le persone, la relazione sia fondamentale. Devi scoprire con la tua vicinanza, anche fisica, delle emozioni che ti sarebbero celate se fossi distante.

Le foto di Melissa e Manuel ci sono saltate agli occhi per l’originalità, soprattutto della location…

Il loro è stato il matrimonio più divertente dello scorso anno. Mi resterà per sempre nel cuore. Mi hanno chiamato perché lui è appassionato di fotografia e gli piaceva il mio modo di fotografare. Sono due ragazzi simpaticissimi, due grandi dissacratori. Come tutte le persone dissacratrici, hanno di contro una loro sacralità molto sincera. Sono persone che si sanno emozionare profondamente, li trovo molto simili a me in questo. Ci siamo trovati bene da subito. Dalle foto del matrimonio si capisce che loro volevano divertirsi, ridevano sempre. Hanno proposto loro il CSOA Forte Prenestino come location per le foto, ma hanno realizzato un mio sogno: volevo scattare foto di nozze lì da sempre!

Manuel e Melissa ridono in ogni foto: si vede che vi siete divertiti insieme. Come hai condotto il lavoro sul loro album di nozze?

Tendo a improvvisare, mi lascio trasportare. Non sono una che dirige tanto gli sposi, voglio foto naturali e li lascio abbastanza liberi. Cerco di farli esprimere in modo che rimangano loro stessi, che non vengano snaturati. Abbiamo semplicemente fatto una passeggiata e li ho ritratti. Ci sono foto molto naturali, anche di lui che fuma per esempio. A modo loro sono molto romantici.

E perché hanno scelto proprio il Forte Prenestino per l’album di nozze?

Era un posto legato alla loro storia d’amore, che frequentavano da fidanzati. Spesso gli sposi tendono, soprattutto in una città come Roma, a proporre sempre le solite location e ad avere foto tutte uguali. Il Colosseo, i monumenti… sono meravigliosi, ma sono foto da turisti. Gli sposi dovrebbero avere il coraggio di proporre posti diversi: con il fotografo giusto vengono fuori delle immagini uniche. Soprattutto vengono maggiormente evidenziati loro, diventano più che due figurine.

Come mai credi che gli album di nozze siano tutti così simili?

Gli sposi sono talmente frastornati da tante cose e perdono di vista chi sono loro. A volte devono soddisfare i genitori, soddisfare un modello, non deludere nessuno. Il matrimonio è un evento ricco di emozioni. Per questo capita che le persone si perdano. Io dico loro: al di là di tutto questo meccanismo che avete avviato, cercate di pensare a cosa ha dato origine a tutto, di concentrarvi sul vostro amore. Perciò tornano loro stessi.

E per la scelta della location come li aiuti?

Generalmente chiedo un posto che parli di loro. Il problema sono sempre i tempi. Non posso portare via gli sposi dalla festa per troppo tempo. Cerco sempre un compromesso tra il godimento della festa e le foto in un bel posto. Ultimamente ho fatto le foto a una sposa che aveva come tema il giallo. Sulla strada che ci portava alla festa, abbiamo trovato un campo di grano e mi sono fermata a scattare le foto. Un’altra coppia mi ha raccontato che amano gli angoli di Roma che sembrano un paesino, i vicoletti. Allora ho proposto di fare lì le foto. Si sposeranno a febbraio.

Dai mai loro dei consigli su come comportarsi?

Innanzitutto mantenere saldo il contatto su chi sono, non falsificare troppo la giornata. Spesso guardiamo i matrimoni sui blog americani ed è tutto assolutamente perfetto, ma sono tutti impersonali. Spesso a casa degli sposi fotografo i dettagli, le cornici, i ricordi, i libri. L’importante è chiedersi “chi sono io e cosa mi piace”, non giocare a fare la principessa e il principe a tutti i costi.

A parte i matrimoni, come trovi ispirazione per le tue fotografie?

Mi piace raccontare l’importanza della giornata, le emozioni nella gente. Però bisogna nutrirsi anche di altro. Andare a cercare altre cose, magari vedere una galleria d’arte. Più si distanziano le fonti di ispirazione, più si riesce a fare qualcosa di originale.