Nel nostro lavoro di organizzazione eventi, incontriamo moltissimi professionisti di vari settori, ma pochi sono stuzzicanti e creativi come quello del catering e del banqueting. Tramite Magnolia Eventi, con i quali abbiamo spesso il piacere di collaborare, abbiamo scoperto diverse realtà, e poche ci hanno colpito come EthiCatering.
Divertirsi è una cosa seria, noi lo diciamo sempre, e va preso sul serio anche come vogliamo organizzare i nostri eventi. Ci si può divertire con la consapevolezza di star facendo qualcosa di giusto, di aver operato una scelta etica. EthiCatering è proprio questo, ma abbiamo preferito farvelo raccontare direttamente da una delle due proprietarie, la disponibilissima Beatrice Busi Deriu, che con grande passione e semplicità ci ha introdotti a questo bellissimo servizio sempre più richiesto.
Beatrice, cos’è EthiCatering? Spieghiamolo a chi ancora non vi conosce.
Siamo un catering tradizionale, ma con un valore aggiunto, ovvero quello di inserire nei nostri menù prodotti di eccellenza provenienti da realtà sociali, come terreni confiscati alle mafie o da laboratori all’interno delle carceri. Dentro le case di reclusione, infatti, si producono ottimi caffè, dolci, marmellate, birre e quant’altro. Circa il 30% dei prodotti che utilizziamo proviene da lì.
Come è venuto in mente, a te e alla tua socia Ludovica Guerreri, di mettere in piedi una realtà così originale?
Tutto è nato dalla nostra amicizia. Io avevo competenze legate alla realizzazione di eventi, tra cui anche banqueting e catering. Ho avuto un’osteria tradizionale e mi sono occupata della ristorazione come interesse personale. Ludovica ha iniziato il suo percorso con un’agenzia di comunicazione, ma poi a metà del 2000 si è trasferita a Parigi. Il paradosso è che ha conosciuto queste realtà italiane a una fiera dell’etica a Parigi. Insieme a una socia parigina aprì Eticando, un bistrot molto particolare e apprezzato a Parigi. Era sia bistrot che concept store, vendevano anche oggetti e capi d’abbigliamento provenienti dai laboratori sartoriali nelle carceri. Andavo ogni tanto ad aiutarle con idee per i catering, fin quando lei è dovuta tornare a Roma e quindi abbiamo unito le nostre competenze.
Hai parlato di catering e banqueting: molti non conoscono questa distinzione…
Il catering è un servizio che opera come fornitura: realizza le pietanze nel laboratorio e poi le trasporta nel luogo dove vengono consumate. Il banqueting prepara una parte in laboratorio e in parte fa cucina espressa, che poi è quello che si fa ai matrimoni per lo più.
In un menù completo, quali prodotti “etici” riuscite a inserire?
In un menù tipo riusciamo a inserire i vini, il caffè, marmellate, cioccolata e dolci. Poi abbiamo prodotti che provengono da Libera Terra, che è ovviamente il fornitore più antico in questo settore. Da loro acquistiamo pasta, legumi, olio, mozzarelle, cous cous, freselle e molto altro.
Ma un catering di questo tipo costa molto di più?
Sono sicuramente prodotti che hanno un valore aggiunto, anche nella qualità. Sono prodotti bio e controllati, hanno un costo leggermente più alto rispetto a quelli comunemente venduti nella grande distribuzione, ma riusciamo a proporre un costo finale molto competitivo.
Parlando di valore aggiunto, però, non dobbiamo considerare solo il valore economico dei prodotti, ma anche il valore intrinseco di una scelta precisa…
Certo: soprattutto il valore del prodotto si valuta anche nella consapevolezza di partecipare alla realtà pratica in un progetto di sostenere qualcosa che non ha una normale distribuzione. Acquistando il nostro catering, le persone contribuiscono in parte attiva al sostentamento di questi progetti. I laboratori nelle carceri hanno una distribuzione molto limitata.
Mi sembra che in questo periodo molte persone siano finalmente diventate sensibili a certi argomenti.
Assolutamente. Abbiamo moltissime richieste, anche per matrimoni vegani, un trend che penso che andrà allargandosi. Il veganesimo ha una sua grande etica dietro che andrebbe approfondita. Abbiamo anche noi un’eticità, pur non essendo esclusivamente vegani. Non credo assolutamente che si possa ghettizzare il rispetto, bisogna rispettare tutti. EthiCatering si rivolge a chiunque abbia una sua forma etica di vita, che non è moda, ma è concretezza. Siamo molto trasparenti: ogni mese acquistiamo questi prodotti. E non paghiamo dopo novanta giorni, perché si è etici anche in questo.
Il vostro impegno non si esaurisce però solo con il catering e il banqueting…
Vogliamo avvicinarci il più possibile alla natura, quindi abbiamo anche localizzato un luogo, la Serra. Si tratta di una vera serra dismessa e riabilitata per gli eventi, dove organizziamo matrimoni, ma dove teniamo anche workshop.
Da grossi eventi, purtroppo, avanzano spesso grossi quantitativi di cibo. Gli sprechi non sono affatto etici, ma voi avete pensato anche a questo.
Qualora avanzi cibo, ricorriamo a Equoevento. Sono ragazzi che si sono uniti per ovviare a questa grande piaga degli avanzi provenienti dagli eventi. Alla fine dell’evento recuperano ciò che è avanzato, con tutti i permessi, le autorizzazioni e le modalità per farlo a norma di legge. Il cibo va così alla Caritas, alle case famiglia, a realtà di vario genere, comprese diverse associazioni di volontariato.
Concludiamo stuzzicando un po’ i nostri lettori, vuoi? Quali sono alcuni piatti che vanno per la maggiore ai vostri catering?
Come pietanza preparata, sicuramente il farro con spinacino e provola affumicata e pesto di mandorle. Poi la panzanellina con freselle Libera Terra, pomodorini e cipolle di tropea, sedano croccante e olive Leccino. Tra i dolci, il tortino di cioccolato fondente con marmellata di stagione, e la cheesecake con i biscotti della Banda Biscotti.
beatrice@ethicatering.it